La chiamata di Soccorso

QUANDO CHIAMARE IL SOCCORSO
Non bisogna mai dimenticare che ogni intervento di una squadra di soccorso costituisce un dispendio di energie e spesso mette in situazione di pericolo i soccorritori, il CNSAS va sempre allertato quando si valuta per bene che, per incidenti od altro, sia seriamente compromessa l’incolumità delle persone coinvolte. Molte persone che praticano escursionismo in caso di difficoltà pensano e sono convinte che ci sarà sempre qualcuno che li tirerà fuori dai guai. Non è sempre così ed in montagna o altro ambiente, anche impervio, così come in tante altre situazioni, ad esempio in caso di condizioni meteorologiche avverse, le squadre di soccorso possono impiegare anche parecchio tempo prima d’intervenire. Quindi, è sempre raccomandato avere un bagaglio di conoscenze e una serie di attrezzature necessarie (tipo Kit Primo Soccorso) per predisporre un’efficace azione di primo soccorso o autosoccorso. Prima della chiamata di soccorso bisogna sempre mettersi al riparo da eventuali pericoli e rischi per se stessi e le persone che sono al nostro seguito.

COME CHIAMARE IL SOCCORSO
In caso di necessità la chiamata dei soccorsi deve avvenire attraversi il numero unico del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza 118, oppure 112 nelle regioni in cui è attivo, in caso di incidente in montagna, in grotta o in ambiente impervio richiedere all’operatore del 118/112 l’attivazione del CNSAS comunicando quanto segue all’operatore:

  1. Fornire dati identificativi dell’infortunato (nome, cognome, residenza), numero da cui si sta chiamando e, quando possibile, numero telefonico di un altro apparato mobile o fisso (es. il primo potrebbe essere occupato in caso di necessità, potrebbe avere problemi di carica, avere un gestore con minore copertura, ecc.).
  2. Descrivere sommariamente lo scenario dell’incidente con precisazione dell’ora in cui è accaduto, il coinvolgimento di soggetti terzi e precisazione sul numero degli infortunati e sulle loro generiche condizioni, la presenza di pericoli residui o potenziali.

Garantire all’Operatore del NUE 112 (118) le seguenti informazioni relative al/ai soggetto/i coinvolto/i:

– stato di coscienza/incoscienza;
– attività respiratoria presente o assente, regolare o irregolare (difficoltà respiratorie);
– emorragie in atto, ecc.
– Informare correttamente sull’esatta posizione del ferito (seduto, disteso supino, disteso prono ecc.)
– Fornire l’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando
– Fornire indicazioni di cosa è visibile dall’alto
– Se in possesso di altimetro, fornire la quota del luogo dell’evento

Risulta fondamentale lasciarsi intervistare dall’operatore
e, in modo particolare da quello del 118, poiché in base alla raccolta di queste informazioni (triage) verrà assegnato il codice di gravità e pianificata la missione di soccorso con le risorse più adatte allo scopo.

INOLTRE (CONSIDERANDO CHE L’INTERVENTO IN MONTAGNA POTRA’ ANCHE NON ESSERE EFFETTUATO CON L’ELICOTTERO) SI DOVRA’ INFORMARE L’OPERATORE RELATIVAMENTE:
• al tempo impiegato (a piedi) dall’automezzo al luogo dell’evento
• alle condizioni meteo sul posto (se sono pessime oppure se si stanno aggravando)
• alle condizioni del terreno
• alla presenza di vento
• alla visibilità in posto
• alla presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche, ecc..

Se nell’operazione di soccorso è necessario l’intervento dell’elicottero ci sono alcuni segnali convenzionali internazionali che è bene conoscere per aiutare l’equipaggio dell’elisoccorso a individuare le persone in difficoltà, molto spesso una delle difficoltà che il pilota dell’elicottero può riscontrare è identificare sul terreno l’infortunato.
Nello schema sotto l’esempio dei segnali da utilizzare:

Se si è in gruppo si designa una sola persona che farà assistenza all’infortunato e che fungerà da comunicatore con l’elicottero; tutti gli altri o tutti coloro che stanno bene, si posizionano in un’area protetta e lontana almeno 50 metri dall’infortunato e comunque sempre lateralmente o frontalmente alla zona in cui atterrerà il velivolo, mai dietro. Sarebbe ovviamente opportuno, in caso di possibilità di muovere l’infortunato, che questo fosse spostato in un’area piana e sgombra da ostacoli (con dimensioni di almeno 30 m x 30 m) in cui l’elicottero possa atterrare.
Quando il pilota si appresta  ad atterrare il segnalatore si accuccia a terra e rimane immobile. Tutti gli altri presenti si allontanano dal luogo del soccorso. Se il terreno lo permette l’elicottero effettuerà una manovra di atterraggio: questa operazione può avvenire solo in zone lontano da teleferiche, linee elettriche, piante ed altri ostacoli.

La zona di atterraggio deve essere ben individuabile dall’alto. In tal caso le persone presenti sul luogo dell’evento prima dell’atterraggio dell’elicottero devono:

  • sgombrare il luogo da zaini, indumenti e tutto ciò che può volare via;
  • allontanarsi dal luogo dell’atterraggio mettendosi in posizione di sicurezza;
  • tenere i bambini per mano ed i cani al guinzaglio;
  • rimanere fermi senza allontanarsi e tanto meno avvicinarsi all’elicottero durante e dopo la manovra;
  • per nessun motivo ci si avvicina all’elicottero dalla parte posteriore;

nonostante le indicazioni che vengono date sarà il pilota a decidere il luogo di atterraggio e la manovra da effettuare.

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